Quest’anno la Scuola Base in TSC si è misurata con una grande sfida: trasformare un percorso teatrale che lavora sulla creazione di legami e risorse creative, da lontano.
Dopo i primi mesi di lavoro in sala, gli incontri tra storie e tra corpi in azione, la preparazione al training dell’attore, la scoperta di alcune tecniche di composizione teatrale, ci siamo ritrovati bloccati da quella che- per tutti- è stata la sospensione di ogni attività sociale.
La nostra scuola si è trasferita on line. Una scelta difficile per la natura stessa del teatro tanto più quando è sociale e di comunità, tanto più quando un gruppo di persone scelgono un percorso esperienziale per impararlo. Con qualche incertezza per un esperimento mai fatto fino ad allora abbiamo trasformato la proposta didattica in una serie di appuntamenti on line in cui diverse tecniche di lavoro del tsc sono state raccontate e apprese attraverso metodi nuovi e creativi.
Tutti insieme abbiamo vissuto una condizione di isolamento tenendoci ancorati al nostro percorso, bellissimo appuntamento settimanale durante la pandemia. Non si poteva che partire da qui per sviluppare il percorso teatrale di comunità che ogni anno conclude la Scuola base di TSC.
Come arrivare alla comunità di cittadini stando chiusi in casa? Come raccogliere le voci di chi vive in isolamento, le piccole storie tralasciate dai vari telegiornali, dalla cronaca? Come cercare di comprendere, attraverso un progetto narrativo, il cambiamento in corso, le nuove abitudini, i nuovi bisogni delle persone? Soprattutto, come proporre attraverso l’intervista un momento di ascolto, di bella compagnia, per sostenere le persone nella scoperta delle proprie risorse personali e sociali.
Dopo un’accurata formazione sull’intervista teatrale il gruppo ha mappato e contattato telefonicamente una rete di persone prossimale: padri di famiglia che riscoprono il valore del tempo, anziane signore che imparano le tecnologie per fare aperitivi con le amiche on line, ex carcerati in libertà vigilata, bambini confusi dalla chiusura delle scuole, genitori stanchi delle mille incombenze e genitori entusiasti per un tempo nuovo fatto di legami…un vero mosaico di storie raccolte dagli allievi della scuola e trasformati in lettere teatrali.
Caro amico ti scrivo – Piccolo manuale di sopravvivenza alle pandemie - è una raccolta di quelle piccole storie che stanno facendo la grande storia di questo tempo. E’ un materiale narrativo che può fornirci indicazioni su un campione di popolazione che ha affrontato una prova di resistenza durissima in condizioni economiche e sociali molto diverse. E’, soprattutto, un viaggio nelle storie di chi ha scoperto una forza e una capacità di rinnovarsi e ritrovarsi durante il periodo dell’isolamento sociale.
23 lettere nate da interviste teatrali, sono state lette dagli allievi della scuola in un incontro finale dal vivo in cui abbiamo potuto tornare a sentire il gusto delle parole e delle emozioni di chi legge dal vivo per la prima volta…
Risultato finale del percorso è un insieme di video racconti in cui le letture possono essere ascoltate direttamente per voce degli allievi.
Un coro che racconta il lock down dando voce a tante donne, uomini e bambini e alle loro grandi proposte di resilienza.
Con la partecipazione degli allievi della Scuola base in Teatro Sociale e di Comunità 2020.
Drammaturgia: Lorena La Rocca, Fabrizio Stasia, Cecilia Allegra
Video regia: Filippo Angelone