CareStories, vincitore del bando Culture of Solidarity promosso dalla European Cultural Foundation e da Fondazione CRT, è un progetto locale ed europeo con capofila SCT Centre che coinvolge Italia, Polonia e Grecia con l’obiettivo di creare una rete di “camminate culturali” rivolte a tutta la popolazione per elaborare tramite attività fisica all’aria aperta e momenti artistici, il forte stress emerso a causa della pandemia Covid. Promuovendo una cultura della salute che passi attraverso attività culturali e sociali, CareStories vuole rafforzare le life skills e la resilienza dei partecipanti – in particolar modo le persone anziane più colpite dall’isolamento – integrando il doppio approccio metodologico del Teatro Sociale di Comunità e della prospettiva delle pratiche di Promozione della Salute, in un’ottica di welfare culturale.
Partner scientifici sono due soggetti dell’area sanitaria della regione Piemonte: DoRS – Centro Regionale di Documentazione per la Promozione della Salute e il Servizio Semplice di Promozione della Salute dell’ASL TO3 di Torino.
Abbiamo chiesto ai referenti delle due strutture, il dott. Claudio Tortone per DoRS e la dott.ssa Alda Cosola per ASL TO3, di condividere alcune riflessioni sul senso e sulla necessità delle pratiche di welfare culturale, soprattutto in questo momento storico segnato dalla pandemia Covid.
“Camminare da soli o in gruppo, attraversando la propria città e il proprio territorio, è una pratica che dà rilassamento, promuove benessere e salute, crea socialità. Ma non è solo questo. E’ un’occasione per essere attivi e guardare il proprio contesto di vita con occhi nuovi. Il camminare crea un movimento anche interiore di curiosità, scoperta e incontro che ci permettere di apprezzare la cultura e la natura dei nostri luoghi di vita e di riconnetterci a loro. Di desiderare, e forse contribuire, affinché siano più belli e curati. L’ambiente diventa così sorgente di stimoli di benessere. Il camminare diventa un investimento di cura della propria vita e della propria comunità di appartenenza. Questi sono i principi e le finalità delle raccomandazioni contenute nella Carta di Toronto (ISPAH, 2010) e negli 8 investimenti che funzionano per promuovere l’attività fisica (ISPAH, 2020), che collocano il progetto CareStories in un contesto internazionale di esperienze da conoscere, disseminare e valorizzare.”Claudio Tortone – DoRS Regione Piemonte
L’ASL TO3 dal 2014 è chiamata, dal Piano regionale di prevenzione, a promuovere l’avvio di Gruppi di Cammino sul territorio e quindi, in questi 7 anni, abbiamo avviato incontri con i decisori locali e con il terzo settore per spiegare e motivare l’importanza del camminare per contrastare la sedentarietà e prevenire le malattie legate all’invecchiamento. Inoltre abbiamo formato oltre 700 operatori sanitari per aumentare le loro conoscenze e motivarli ad essere dei facilitatori del cammino. E così nel tempo abbiamo intessuto reti per trovare interlocutori solidi e convinti di questa azione e nei piccoli comuni di montagna come nei grandi centri vicino a Torino, sono nati tanti gruppi con donne, soprattutto, e uomini curiosi di questo invito a camminare insieme, per le strade pedonali del paese, un’ora alla settimana, con la presenza del sindaco o degli assessori la prima volta, a voler confermare l’importanza del progetto. Qualche consiglio tecnico, qualche esercizio iniziale e ….si parte! ….attenzione al piede, allo sguardo, alla postura, siamo qui per migliorare la nostra salute, ma anche attenzione al tuo vicino, alla sua presenza e poi tieni le distanze, metti la mascherina, puoi parlare finché non ti manca il fiato…..perchè è segno che la velocità è quella giusta! Qualcuno rallenta, per l’età, per la forma fisica da rinforzare, ma tutti sorridono per l’occasione di stare fuori, al sole (o alla pioggia), per poter incontrare nuovi amici! una volta alla settimana, ci rivediamo martedì prossimo! …. Ma come, adesso che ci ho preso gusto andrei anche domani, ma tu …verresti con me domani? e iniziano a diffondersi le buone abitudini, soprattutto adesso che dobbiamo camminare da soli, o al massimo in due…. e poi andiamo nelle ore calde d’inverno e al fresco, d’estate. E possiamo raccogliere proposte e nuovi sentieri nei boschi, nei parchi, scoperti per caso o cercati apposta, lunghi circa quattro chilometri, per camminate di un’ora. Gli operatori raccolgono valutazioni, rendicontano. I medici più attenti cominciano a raccogliere visibili miglioramenti, ma soprattutto vedono il piacere nel farlo, nel racconto delle persone e nel loro sguardo. Se domani non possiamo vederci, possiamo collegarci via chat e progettiamo cammini per il futuro, quando sarà di nuovo possibile camminare insieme.
Alda Cosola – SS Promozione della Salute AslTo3