Si è concluso il 20 luglio 2017, con una grande festa di comunità nel campo profughi di Bentiu, l’intervento delle due operatrici di SCT Centre, Manuela Pietraforte e Francesca Longo.
Il progetto si è dipanato secondo tre fasi di lavoro: la mappatura delle attività organizzate dalla comunità Nuer del campo e l’individuazione dei gruppi di rifugiati con i quali lavorare; la realizzazione di attività di Teatro Sociale con questi gruppi; l’organizzazione di un evento di Comunità con i gruppi coinvolti nelle attività di TSC.
La seconda fase ha visto la realizzazione di un training per lo staff locale di IOM, di alcuni workshop per gruppi di giovani e un laboratorio di circo aperto a tutti, che le due operatrici descrivono così:
“Portare la magia del circo in un popolo che non ne conosce nemmeno il concetto, è stata un’esperienza commovente: abbiamo attaccato un tessuto aereo sul ramo di un albero e dopo aver mostrato qualche figura, abbiamo invitato i giovani a provare qualche semplice elemento, ovviamente con la nostra assistenza. In molti sono saliti sull’attrezzo mettendosi in gioco senza alcuna paura. Tutti sono rimasti sorpresi dal linguaggio del meraviglioso del circo, mai visto prima“.
L’evento finale ha coinvolto la comunità in una lunga parata attraverso il campo profughi di Bentiu, con diversi punti di arresto in cui venivano svolte diverse performances: danze tradizionali, canti, musica africana. Queste sono state preparate dai gruppi artistici condotti dagli utenti dei workshop TSC. La parata ha richiamato e coinvolto un gran numero di persone, circa 1000.
Di seguito la testimonianza di Manuela Pietraforte e Francesca Longo:
“Nel punto di arrivo, abbiamo fatto il nostro contro-dono alla comunità che tanto generosamente ha offerto le proprie perfomances: abbiamo acceso i nostri attrezzi per fare giocoleria con il fuoco e abbiamo attaccato il tessuto aereo sull’albero, perchè il circo vivesse un’ultima volta tra le strade del campo di Bentiu. È stato meraviglioso. Alla fine, non ci è restato che ringraziare e salutare. E congedarci da un’esperienza che ci ha dato e preso tanto, in termini di energia, di testa, di cuore: non la potremo mai dimenticare“.