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SCT CENTRE e LA BELLA ESTATE

[:it]Come affrontare la paura e scoprire il coraggio? Perchè non imparare la matematica e l'inglese attraverso il teatro?   SCT CENTRE organizza laboratori teatrali rivolti a bambini dai 6 ai 13 anni dei centri estivi per giocare e crescere insieme. I laboratori teatrali rientrano nel palinsesto delle attività de La Bella Estate, un progetto promosso da Fondazione Compagnia di San Paolo e il Consorzio Xké? ZeroTredici. Tutte le attività saranno svolte nel rispetto delle normative anticontagio. I laboratori IL PAGURO NON HA PAURA (Laboratorio teatrale sul tema della paura e del coraggio) Laboratorio teatrale, fisico espressivo e creativo, intorno al tema della PAURA e del CORAGGIO. Attraverso il laboratorio teatrale i partecipanti sviluppano una maggiore consapevolezza di se stessi approfondendo e sperimentando la capacità di mettersi in relazione efficace e giocosa con gli altri. E non in ultimo, giocando al teatro e alle emozioni, i bambini e le Read More

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CARO AMICO TI SCRIVO – Piccolo manuale di sopravvivenza alle pandemie

[:it]Quest’anno la Scuola Base in TSC si è misurata con una grande sfida: trasformare un percorso teatrale che lavora sulla creazione di legami e risorse creative, da lontano. Dopo i primi mesi di lavoro in sala, gli incontri tra storie e tra corpi in azione, la preparazione al training dell’attore, la scoperta di alcune tecniche di composizione teatrale, ci siamo ritrovati bloccati da quella che- per tutti- è stata la sospensione di ogni attività sociale. La nostra scuola si è trasferita on line. Una scelta difficile per la natura stessa del teatro tanto più quando è sociale e di comunità, tanto più quando un gruppo di persone scelgono un percorso esperienziale per impararlo.  Con qualche incertezza per un esperimento mai fatto fino ad allora abbiamo trasformato la proposta didattica in una serie di appuntamenti on line in cui diverse tecniche Read More

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19 – 20 – 21 Giugno 2020: Meeting internazionale – TownLAB_MEET

[:it]Il progetto Townlab_MEET intende promuovere relazioni transnazionali tra enti e cittadini di differenti aree continentali, grazie ad un partenariato a cui aderiscono organizzazioni dell’est, centro e sud Europa e ad un articolato palinsesto di meeting internazionali ed attività̀ di ricerca, informazione e sensibilizzazione. Tra i temi d’attualità̀ maggiormente dibattuti a livello comunitario, a causa della complessa gestione dell’accoglienza e dei processi di integrazione sociale che ne derivano, quello dell’immigrazione è uno dei fenomeni più̀ tangibili a livello locale, con ripercussioni dirette sulla vita quotidiana di ogni comunità. Il progetto intende azionare meccanismi di inclusione e contaminazione culturale, così da scongiurare la disseminazione di ideologie xenofobe e debellare il risentimento nei confronti dei migranti. Il ruolo innovativo dell’Università degli Studi Torino all’interno del percorso progettuale deriva dalla sperimentazione di linguaggi non convenzionali declinati attraverso il Teatro Sociale e di Comunità, con Read More

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Il Teatro Sociale e di Comunità e la pandemia COVID-19 – Pino Fiumanò

[:it]Sono, come dico spesso, semplicemente un Infermiere e come tutti i colleghi di tutto il mondo, sono e siamo, anche se in modi assai diversi a volte, coinvolti ed impegnati in questa sfida complessa quanto inaspettata che ha dimensioni, ambiti e aspetti che ci riguardano prima di tutto, come esseri umani e come professionisti che poi, per un curante è la stessa cosa. Siamo buoni professionisti solamente con tutta la nostra umanità e non siamo completamente umani nelle relazioni e nella vita privata, se rinunciamo al prenderci cura dell’altro e di noi stessi. Un curante non ha un interruttore con scritto off. La cifra umana e quella professionale coincidono. E ora più nessuno può e deve nasconderlo agli altri e a sé stesso. Come infermiere in questi luoghi 33 anni una cosa ho dovuto imparare da subito, una cosa che Read More

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Creare comunità contro la morte sociale – Claudio Bernardi

[:it]Una scena quotidiana. Per strada. Nella mia unica uscita quotidiana di necessità. Con la mascherina. Colgo di sfuggita la conversazione di tre donne. Che mantengono la distanza sociale. Due donne sono anziane. Le conosco. Sono vedove. Sole in casa. Piangono. Da un mese e mezzo non hanno più rapporti sociali. Piangono la fine di quel cibo quotidiano di incontri, relazioni, attività che riempivano la loro giornata. Dalle funzioni religiose al cappuccino al bar. Dalla spesa alle chiacchiere in giro. Appunto. Soffrono di un vuoto disperante. La terza donna cerca di tirarle su. Grida che non si devono abbattere. Che si devono dar da fare. Telefonare. Messaggiare. Vedere quello che amano in televisione o sul cellulare. Bei consigli. Forte incoraggiamento. Ma i loro occhi rimangono laghi di lacrime. Cosa sono quattro o anche dieci telefonate in 24 ore di solitudine? Nulla. Read More