Il progetto Sopra 60 - realizzato da SCT Centre, Le Bloomers Club e Biblioteche Civiche Torinesi con il sostegno di Fondazione CRT e Compagnia di San Paolo - ha coinvolto, a Torino, un gruppo di donne in un percorso di Teatro Sociale e di Comunità™ alla scoperta del significato della propria età, indagando la necessità di ridefinirsi o forse di non definirsi affatto. Vecchiaia, giovinezza, maturità non sono concetti assoluti, sono mondi che si delineano e si trasformano nel loro intrecciarsi e confrontarsi.
Sopra 60 – La vita che dura
Scoperte e promesse non appartengono soltanto alla giovinezza; la vecchiaia non è esclusa dalla rivelazione. James Hillman
Sct Centre è partner del progetto Sopra60 insieme alle Biblioteche civiche Torinesi e a Le Bloomers Club (capofila), un’associazione senza fini di lucro con sede in Torino che si pone l’obiettivo di creare occasioni di incontro e arricchimento culturale per le Socie (tutte oltre i 50 anni), valorizzando le loro esperienze professionali e personali e promuovendo la crescita di una diversa cultura dell’invecchiamento.
Il Progetto Sopra60 mira a sviluppare una diversa visione dell’invecchiamento e a creare una comunità che si riconosca in valori, bisogni, aspettative comuni lavorando sul tema dell’identità di una generazione, la generazione dei babyboomers che tanto ha inciso sui cambiamenti degli stili di vita, usando linguaggi che più di altri consentono alle persone di esprimersi ed essere protagoniste. All’interno del Progetto, che prevede anche conferenze a tema, gruppi di lettura e momenti festivi finalizzati a creare relazioni interpersonali, SCT Centre ha realizzato un percorso di Teatro Sociale e di Comunità™ con un gruppo di donne che vogliono parlare di sé, della propria età e della propria necessità di ridefinirsi.
Nonostante l’allungamento della durata media della vita e la generale migliore qualità della salute e delle condizioni sociali, non sembra esser mutata la percezione dell’invecchiamento: troppo spesso quando si discute di vecchiaia, la si associa al concetto di “peso” più che a quello di “valore”. Invecchiare bene è un’arte e una strategia. Implica la definizione, o ridefinizione, di un’identità in una fase della vita in cui vengono meno ruoli forti e la collocazione all’interno della società appare più incerta. Coinvolge, più di ogni altra fase della vita, l’uso della memoria, intesa la come capacità di tenere sveglia la fantasia e abitare creativamente le immagini della propria vita. Fare della propria mente, come scrive J. Hillman, “una pensione piena di ospiti”. Coinvolge, anche, l’ascolto. Un’arte che i vecchi possono esercitare mirabilmente non essendo pressati dalla fretta.
Il laboratorio di Teatro Sociale e di Comunità™ condotto dall’operatrice di TSC™ Federica Tripodi con la regia di Esther Ruggiero insiste proprio su questi due aspetti: memoria e ascolto come base per riscoprire se stessi e i legami con l’altro, creando benessere e, di conseguenza, agendo in un’ottica di prevenzione e salute. Gli incontri hanno coinvolto un gruppo di 30 donne over 60, socie dell’Associazione Le Bloomers Club, e si sono tenuti settimanalmente. Il laboratorio di TSC ha portato alla realizzazione dello spettacolo teatrale “La vita che dura“.
LO SPETTACOLO TEATRALE “LA VITA CHE DURA”
Teatro Astra di Torino – 25 novembre 2017, ore 21.00
Per le tematiche affrontate e considerato l’esito positivo e innovativo dell’esperienza del laboratorio di TSC, lo spettacolo “La vita che dura” è stato ritenuto di notevole interesse dal Teatro Astra, che appartiene al circuito dei Teatri di Interesse Culturale, e inserito nel cartellone 2017/2018. Il debutto è previsto per il 25 novembre 2017, alle ore 21.00.
Allo spettacolo, la cui regia è affidata a Esther Ruggiero, parteciperanno le iscritte al laboratorio affiancate da attori professionisti. Si tratta di un’esplorazione immaginifica della vita oltre l’età adulta. Come dice Thomas Stearns Eliot: “I vecchi dovrebbero essere esploratori”, noi siamo naviganti in un oceano di contromaree, di correnti improvvise verso arcipelaghi indefiniti, improvvisi e inaspettati. Due attori – Oscar Ferrari e Federica Tripodi – e un coro per cantare il viaggio, un dialogo tra generazioni, perché vecchiaia, giovinezza, maturità, non sono concetti assoluti, sono mondi che si delineano e si trasformano nel loro intrecciarsi e confrontarsi, nell’abitare insieme l’oceano che tutti ci contiene.
I MOMENTI FESTIVI
Si tratta di momenti di incontro e confronto fra persone appartenenti a diverse generazioni, in modo da attivare uno scambio e consolidare relazioni e conoscenza reciproca, secondo la metodologia di Teatro Sociale e di Comunità™.
A oggi sono stati realizzati due “momenti festivi”. Un terzo “momento”, il Sopra60Pride in cui saranno valorizzate le competenze e abilità artistiche degli over 60, è previsto per il tardo autunno.