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Alessandra Rossi Ghiglione, Anna Maria Lupi
Alessandra Rossi Ghiglione
Anna Maria Lupi
Maurizio Agostinetto
Antonella Enrietto, Luciano Gallo, Alberto Pagliarino, Stella Sorcinelli, Fabrizio Cagliero (TPE, Italia) e Dina Dasoki, Andrea Della Neve, Moira Dellatorre, Anna Kiskanc, Daniele Lüthi Walder, Alessia Monzeglio, Chiara Polli (Ticino Svizzera)
Daniel Bilenko, Mauro Boscarato,Tobia Botta, Alessandro Marcionni per l’Associazione tiKinò e il cabaret-kinò
Davide Sannia
Swixx.Multicool.Ti è un progetto di Teatro di Narrazione di Comunità vincitore del Bando Pro Helvethia 2006. Tema del progetto è la multiculturalità e in particolare la condizione di figli e figlie di seconda generazione nati in Ticino da coppie di nazionalità mista e la particolare condizione delle donne straniere. La Svizzera e il Canton Ticino, dove è stato realizzato il progetto, sono da sempre terra di immigrazione dapprima dall’Italia e poi da altri Paesi. La recente immigrazione ha riaperto i problemi di discriminazione verso le persone straniere e i e le loro figli e figlie.
La Svizzera ha una lunga tradizione di multiculturalità, dovuta all’essere da sempre territorio di asilo per rifugio politico e destinazione privilegiata da migranti. L’integrazione tra le culture con i matrimoni misti – e quindi la multiculturalità – è un’esperienza nota e abbastanza diffusa anche nei piccoli paesi. Le nuove generazioni – figli e figlie di persone svizzere e straniere – da una parte sentono appartenenza alla cultura svizzera e dall’altra interrogano le proprie origini alla ricerca di una identità particolare.
Il progetto ha raccolto le storie di vita di 25 famiglie ticinesi dalle quali è stato realizzato uno spettacolo con 12 attori e attrici, figli e figlie di terza generazione e giovani educatori e educatrici ed interpreti in formazione. Lo spettacolo è stato presentato al Festival di Narrazione di Arzo (agosto 2006) con un forte successo di pubblico. In seguito il FIMM (Forum per l’integrazione delle migranti e dei migranti) ha saputo raccogliere il messaggio essenziale dello spettacolo e ha permesso di replicare lo spettacolo nell’ambito delle Giornate dei Popoli (9-13 maggio 2007), fra le mura del Castello Visconteo a Locarno.
Il lavoro di narrazione di comunità è nato dall’incontro di persone e delle loro 25 famiglie ticinesi “miste” dove uno dei coniugi è proveniente da un’altra cultura. La metodologia ha previsto dapprima un’intervista (in uno o più momenti), l’elaborazione teatrale della stessa, la costruzione per lavoro di improvvisazione con attori e attrici di un copione e l’allestimento del medesimo anche con il coinvolgimento di alcune delle persone intervistate. Il lavoro delle interviste è stato condotto dalla drammaturga e regista Alessandra Rossi Ghiglione insieme all’attrice Antonella Enrietto. L’intervista teatrale, fondamento del percorso artistico e culturale del progetto, ha richiesto la costruzione di un setting intimo dove la persona protagonista sia a suo agio, per questo viene realizzata a casa della persona intervistata, con poche persone estranee presenti. Le persone intervistate sono state fin dall’inizio a conoscenza dell’obiettivo del progetto: realizzare uno spettacolo sul tema della multiculturalità per il Festival di Narrazione di Arzo.
Partendo da una traccia iniziale sui temi come famiglia, cibo, le tradizioni rimaste, la lingua che si parlava in casa, ecc. le interviste si sono sviluppate in maniera indipendente dando vita a una raccolta di materiale eterogeneo.
In termini di lavoro di comunità i temi cui prestare maggiore attenzione dal punto di vista drammaturgico sono stati: 1) la responsabilità di trattare una materia intima per alcune persone che poi avrebbero assistito alla messa in scena delle proprie storie; 2) trattare un tema caldo per la Svizzera come quello della multiculturalità; 3) creare una struttura che permettesse una partecipazione attiva dei testimoni che avevano raccontato le storie.
Sulla base del lavoro di intervista sono stati organizzati 3 periodi di incontro intensivo e costruzione teatrale con il gruppo attoriale. La drammaturga ha costruito un pre-copione sulla base delle interviste raccolte a partire da scene e nuclei tematici ricorrenti. I testi sono stati elaborati e trasformati a partire dalle caratteristiche di espressività di ciascun attore e attrice. Il lavoro “a tavolino” ha previsto anche la lettura delle interviste originali e il confronto sui temi riportati. Il materiale delle interviste è stato trasformato in scene teatrali, canzoni, allestimenti, azioni fisiche, sviluppandosi su una drammaturgia “a quadri” con ponti drammaturgici tra una scena e l’altra estremamente fluidi.
Lo spazio della messa in scena è stato concepito in tre luoghi: lo spazio dello spettacolo, una zona di passaggio e un giardino.
Il gruppo di lavoro di artisti e artiste è di provenienza mista: volutamente proveniente da territori ticinesi e italiani. Anche giovani di terza generazione hanno partecipato alla costruzione e alla messa in scena dello spettacolo.
Facevano parte del gruppo attoriale figure professioniste, semi professioniste e giovani di terza cultura. La realizzazione del progetto è stato pensata, in collaborazione con il Master in teatro Sociale e di Comunità di Torino, anche come un percorso di formazione in azione, nel quale le persone non professioniste si confrontano e sono accompagnate a formarsi, ma anche come mediatori e mediatrici interculturali e operatori e operatrici di comunità.
Le persone protagoniste delle storie raccontate sono state invitate a partecipare all’evento costruito intorno allo spettacolo. Parte dei materiali utilizzati per gli allestimenti sono stati forniti dalla famiglie stesse.
È stato chiesto alle famiglie di partecipare alla realizzazione di un banchetto multiculturale che si è innestato nel finale dello spettacolo. Questa parte dello spettacolo aveva come temi: “l’importanza dei cibi del paese d’origine per mantenere vivo il passato e il presente” e “le aspettative per il futuro”. In questo momento dello spettacolo le famiglie – fino a quel momento spettatrici – hanno offerto al pubblico cibi e bevande da loro preparati e si fermano per dialogare. Il momento è stato accompagnato da una canzone originale composta da Antonella Enrietto e Luciano Gallo a partire dalle storie di cibo contenute nelle interviste. Il titolo della canzone è Bossanova Multi.coolti, sigla del progetto.
La messa in scena dello spettacolo è stata realizzata nel contesto di due cortili: una corte antica privata nella cittadina di Arzo e presso il cortile del castello Visconteo di Locarno. Spazi al di fuori della tradizione teatrale, ma carichi di identità e storia. Ispirandosi ai racconti dello spettacolo, l’artista Maurizio Agostinetto in dialogo con la regista Alessandra Rossi Ghiglione, hanno realizzato un’ambientazione scenografica nata dalle testimonianze dialogante con il contesto dei cortili, con i materiali e le forme di cui essi sono composti (pietra, legno, terra, piante, fiori, passaggi ad arco, declivi, piccoli spazi verdi nascosti, ecc.). Sono state realizzate lanterne composte di forme di pane, spazi d’acqua in legno e teli esotici con petali galleggianti in stile orientale, installazioni con teli etnici, costumi composti da un intreccio di foglie e rami, ecc. Il pubblico prima e durante lo spettacolo è stato condotto all’interno di questi luoghi rivisitati collegati ai testi e ai personaggi dello spettacolo, con un’atmosfera magica, suggestiva e insieme estremamente contemporanea.
Curiosità. La corte dove è stato realizzato lo spettacolo ad Arzo – Corte Solari – dopo il debutto è stata ribattezzata informalmente all’interno del festival Corte SWIXX.
Approfondimenti. Per un approfondimento specifico e concreto del percorso artistico e di metodo che sta alla base del progetto si veda: Alessandra Rossi Ghiglione, Teatro Sociale e di comunità. Drammaturgia e messa in scena con i gruppi, Dino Audino, Roma, pp. 29
Il progetto Swixx.Multicool.Ti è stato realizzato grazie alla collaborazione con i seguenti partner:
Enti promotori: Il progetto è realizzato da Teatro Popolare Europeo e Festival Internazionale di Narrazione di Arzo con la supervisione di SCT Centre | Unito.
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