SCT > Progetti > Etiopia – Migrazione irregolare: un’alternativa possibile

Etiopia – Migrazione irregolare: un’alternativa possibile

Quando

01/07/2016

 – 

30/11/2016

Dove

Regione degli Amara – villaggi di Wuchale, Bistima, Hayk

Ambito tematico

DIRITTI, MIGRAZIONE
Direzione Scientifica

Alessandro Pontremoli

Supervisione Psicologica

Alessandra Rossi Ghiglione

Coordinamento e Supervisione

Maurizio Bertolini

Professioniste SCT

Paola Galassi, Manuela Pietraforte

Un intervento che ha come obiettivo la presa di coscienza sui rischi che comporta la migrazione attraverso canali irregolari.

Il progetto

L’intervento di SCT ha coinvolto le comunità di Ambassel, Worebabo e Tehuledere, tre diversi woreda – suddivisione amministrativa dell’Etiopia equivalente alla provincia – in Amara, regione settentrionale del Paese. Le attività sono state rivolte a persone adulte direttamente o indirettamente coinvolte nei processi di migrazione irregolare, e giovani dai 10 ai 14 anni, appartenenti alle comunità sopracitate.

L’obiettivo principale è la creazione di consapevolezza e lo sviluppo di un pensiero critico verso il fenomeno della migrazione irregolare, attraverso l’esplorazione e la successiva condivisione dei saperi intorno al tema principale.

Il progetto è stato realizzato da SCT Centre in stretta collaborazione con la ONG italiana Cifa e la ONG etiopica IFSO (Integrated Family Service Organization) che da 7 anni lavora sul territorio.

Azioni

L’intervento, svolto da Luglio a Novembre 2016, è stato articolato in due fasi:

  • I FASE: Attività laboratoriali e Feste di Comunità all’interno dei tre woreda nei villaggi di Wuchale, Bistima e Hayk;
  • II FASE: Diffusione del gioco da tavolo “The Path of Life” – creato attraverso l’analisi e la rielaborazione dei contenuti emersi durante il lavoro della prima fase – nelle scuole primarie e secondarie dei tre woreda precedentemente coinvolti (Ambassel, Worebabo, Tehuledere).

 

I FASE

Ogni intervento di SCT presso i woreda è stato condotto attraverso due azioni principali:

  • Il format del laboratorio, di 20 ore, rivolto a due diversi gruppi di 20 persone ciascuno;
  • La costruzione di un evento di chiusura, secondo i modelli della parata di baratto e della Festa di Comunità.

 

Gli obiettivi perseguiti sono stati l’esplorazione e l’analisi condivisa della tematica principale, la raccolta di informazioni e lo sviluppo di consapevolezza rispetto ai rischi inerenti l’immigrazione irregolare, oltre che la valorizzazione della cultura di provenienza. Il format laboratoriale progettato, considerando il contesto culturale e la tipologia di utenza, ha agito su tre piani di lavoro: il piano socio-affettivo; quello espressivo e il piano dell’immaginario. Le tematiche su cui si è strutturato sono:

  • Analisi dei rischi collegati all’immigrazione irregolare: esplorazione delle diverse dinamiche inerenti ogni fase del processo migratorio: la scelta, l’organizzazione, il viaggio, l’arrivo nel Paese straniero, la nuova vita;
  • Valorizzazione della cultura di provenienza:
  1. esplorazione della cerimonia del caffè – elemento fortemente radicato nella tradizione etiopica – assunta come sistema simbolico atto a strutturare l’impalcatura drammaturgica della Festa di Comunità;
  2. creazione dell’“Orchestra”:  ad ogni partecipante è stato chiesto di restituire – con il corpo e con la voce – un suono caratteristico del proprio territorio; “accendendo” e “spegnendo”, insieme ed individualmente, i singoli contributi, ha preso vita il panorama sonoro del villaggio che è diventato forma rappresentativa dello stesso.

 

La costruzione dell’evento finale, tappa conclusiva dell’intervento di SCT in ciascun woreda, è stata approntata attraverso il diretto coinvolgimento sia delle persone partecipanti dei laboratori, che delle istituzioni locali, in particolare utilizzando la tradizionale cerimonia del caffè, elemento rappresentativo della cultura etiopica.

I due format utilizzati sono stati:

  • La Parata di Baratto. Le persone partecipanti del laboratorio, accompagnate dalle operatrici, hanno attraversato le vie del villaggio, animando il corteo con musica, giocoleria e danze tradizionali. Durante la parata si è svolta l’azione del Baratto: alle persone in strada e a quelle che si affacciavano sulla soglia di casa, è stato chiesto di donare un chicco di caffè e sono state fotografate in quel momento. È stato spiegato loro che avrebbero ritrovato il loro chicco trasformato, insieme a tutti gli altri raccolti, in caffè pronto da essere offerto durante la Festa di Comunità a cui erano invitati e invitate a partecipare.
  • La Festa di Comunità. In ciascun woreda si è svolta una Festa di Comunità che, a partire da un modello comune, si è di volta in volta declinata secondo le specificità del villaggio: essa, infatti, ha avuto tra i suoi scopi quello di far percepire come ogni evento complesso sia possibile grazie al contributo di ogni membro.

 

II FASE

La seconda fase, ha previsto strategie volte ad una diffusione, il più possibile capillare, dei contenuti emersi durante i laboratori condotti nella prima. L’obiettivo principale è stato raggiungere le fasce giovanili – particolarmente esposte, in futuro, al rischio di ricorrere al canale irregolare d’immigrazione. A tal fine, si è proceduto con la creazione del gioco da tavolo “Path of life”, il cui contenuto è stato elaborato a partire dall’analisi di quanto raccolto. Il gioco è stato poi diffuso attraverso diversi interventi condotti nelle scuole dei tre woreda che hanno coinvolto sia insegnanti che alunni e alunne dai 10 ai 14 anni.

Partner

Il progetto Etiopia – Migrazione irregolare: un’alternativa possibile è stato realizzato grazie alla collaborazione con i seguenti partner:

Risorse​

Video

Gallery

Spettacoli correlati

Corsi correlati

Altri progetti nella stessa categoria

News correlate